IL PASSAGGIO GENERAZIONALE NELLE PMI CON ELEVATA CONFLITTUALITA’

Nei giorni scorsi ho partecipato ad un meeting dei soci di Leading Network  – associazione di temporary manager per le imprese – sul tema del passaggio generazionale nelle PMI. La domanda era se le nostre professionalità fossero sufficienti di fronte a casi nei quali il livello di conflittualità all’interno della famiglia risulta essere molto elevato. La presenza al nostro incontro dello psicoanalista e psicoterapeuta Pier Christian Verde era già una risposta.

Nelle nostre PMI a conduzione familiare, l’intrecciarsi di dinamiche e problematiche parentali ed aziendali porta spesso ad una matassa ingarbugliata, nella quale è difficile trovare il bandolo. Quando poi la conflittualità è notevole, provare a gestire questi processi diventa una mission impossible.

Il dott. Verde a questo proposito consigliava di usare strumenti semplici (per esempio il sociogramma) per arrivare ad una diagnosi della situazione. Io credo che sarebbe utile – attraverso questi strumenti – arrivare a costruire una scala di misurazione della conflittualità in azienda. Al fine di stabilire una soglia oltre la quale le lotte intestine abbiano raggiunto un livello patologico. In questi casi, l’intervento delle sole competenze aziendalistiche non è più sufficiente. Servono più le competenze di uno psicoterapeuta di coppia che abbia l’obiettivo di capire se è ancora possibile “restare insieme”.

In questi casi sono spesso necessarie soluzioni più drastiche. Del tipo: la famiglia fa un passo indietro e cede completamente il comando ad un manager esterno. Oppure: vendiamo l’azienda. Il tutor o il manager che affianca l’imprenditore senior o giovane nel tentativo di fare da paciere e gestire il passaggio generazionale, risulta essere un pannicello caldo che rischia di far passare il tempo e peggiorare la situazione dell’azienda.